E se domani…

“Congésta sia la forma e secco ‘l contenuto!”;

 

“Alterne poi l’idee, ché sien feconde,

quantunque nascan sempre verecònde!”;

 

“Nomàr si dee, colui che scrive,

giacché sennò viltà certo l’ammanta!”

 

Così si legge quivi, da li giorni

che, incolga giusto mal su chi prestossi,

s’inaugurò lo lido e ‘i suoi dintorni

ov’ospitar parole e paradossi

 

che fien d’aiuto, o almeno di diletto,

per quei che, onesti, s’èrsero a l’agone

di governar con piglio ed intelletto

quea che de’ penalisti è la magione.

Così, ciascun dispensa suo sapere,

sua conoscenza e modo incontro all’altri

di dir, di replicar, di mentovare,

di palesarsi, più che i primi, scaltri.

 

E’ questo era persin l’intendimento

di quei che ad oggi semiserio legge

idee, parole ed anche ‘l sentimento

d’amici, d’avversari e d’altre fogge.

 

Però (non sia verun scoràto da l’evento)

v’è modo e modo su che ‘l ragionar riposa,

tanto ch’ognun s’adopri al suo cimento

senza ch’offesa adombri la sua prosa

 

sibben diretta e piena di fomento

contro color che, fuori dallo scranno,

siedono quieti ed ascoltando stanno,

ciò che di dentro fuor giunge col vento.

 

Ora però, sovvien pensiero lesto:

messi da parte numeri e cognomi,

potremmo noi saper, anche non presto,

quali sono l’idee, l’intendimenti

quali son l’argomenti e che saranno

di decisioni, scelte e cambiamenti

che ‘l nostro luogo governando vanno?

 

Piaccia ‘l confronto onesto su quei temi,

sanza timor di dire o di spiegare

scelte ch’ad ogni dì fatte saranno

siccom’è giusto al vincitor di fare.

 

Questo è lo scopo, questa la ragione,

che sia creduto o no, che m’ha animato

giacché son tutto nuovo a quest’agone,

(sbaglia chi pensa ch’io sia inveterato).

 

S’io possa qui additar veruno esempio

sol quelli di Camille e di Cataldo

posso citare scritti a contenuto

che quel sapore di risposta hanno.

 

Anche di Gia…st gli amici van premiati,

pel garbo, la franchezza e ‘l piano dire

chè, se non condividi l’argomenti,

almen capir li puoi e replicare.

 

Ma se tali pensier ch’i vò lodando

fossero provenuti da l’incerto

e senza nome giunti su la piazza,

laddove legger forse si vorranno,

 

forse men chiaro avremmo avuto il senso

di quanto va dicendo chi li scrive?

Forse men forte fia ‘l pensier che viene

da lidi ignoti a chi ascoltar lo vuole?

 

E non è invece ver, s’io non m’inganno,

che, proprio quei pensier privi d’autore

s’ergan sugli altri almeno ad uno spanno

siccome firma non t’acceca il cuore?

 

Ora, se non amici certo miei Colleghi:

vogliam seguir l’insegnamento primo

che l’altercar pacifico s’impieghi

nel dire di che ognuno è sopraffino?

 

Dismessi i panni del Caton censore,

scenda giù dallo scranno ognun che s’è seduto

e insieme a quei che qui votato hanno

renda ragion di scelta e contenuto

 

per logiche, confronto ed argomenti

non radicalizzando li pensieri

su basi che di gran stantìo mi sanno

figlie di scontri già passati ieri.

 

Cada da qui l’idea dell’accusare!

Cada l’offesa e ‘l verbo vacuo e greve!

Soffi la brezza lieve di favella,

ch’erga solo il pensier a maestrale…

 

…e ‘l rosicar m’è dolce in questo mare!

 

Max

4 pensieri su “E se domani…

  1. Magistrale è il Tuo parlare
    Bello ed elegante il ragionare

    Orsù cogliam tutti al vol l’invito
    Che il nostro dire sia pulito,
    Pure se l’altercar magari ardito.

    Spazio agli argomenti,
    Luogo si faccia al confronto.
    Chissà che tra tanti discernimenti
    Un util risultato non arrivi prima del tramonto.

    Che il vento dell’ardor soffi e spazzi
    così che anche il rosicar sollazzi,
    che la brezza del buon senso i cuori riscaldi,
    così che anche l’amicizia si rinsaldi.

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  2. Per Max.
    I due secondi commenti sono, ovviamente, la versione corretta dei primi due.
    Erano stati inviati/postati priima che il mediatore “pubblicasse” i primi che, anzi, a questo punto potrebbero essere rimossi.
    Buon fine settimana.
    Camille

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  3. No, io oltre ” larga la foglia stretta la via dopo la vostra diro’ la mia non riesco ad andare…”. Sono incantato, con piacere assaporo certe finezze andate smarrite nelle ultime contese….queste non sono cazz…te

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