“Ho salutato divertita l’irriverenza di Max e Just perchè, mi sono detta, finalmente una bella novità nel nostro piccolo mondo CP. 

Non mi ha interessato più di tanto conoscere l’identità di Max e Just:   potrebbero essere anche la stessa persona o, perchè no, un gruppo di persone francamente l’argomento  non mi appassiona. Mentre la critica arguta e la modalità mi ricorda tanto Pasquino, noto personaggio romano fortemente inviso al potere papalino e perciò da subito osteggiato e perseguitato, proprio come Max e Just.

E sì, così è andata oggi.  Dopo ventiquattro ore  di grande riflessione, sono scese in campo le migliori forze:  il presidente, che tutti ci rappresenta anche chi non lo ha votato, ha ben pensato di gestire l’affaire e quindi il dissenso, con stizza e fastidio, relegando la questione alla categoria “rosiconi” manifestando per primo la sua appartenenza a quella nutrita schiera che accoglie tutti vincitori, vinti e in generale chi si prende troppo sul serio. Appresso alcuni consiglieri…il filo comune è “togliamoci i sassi dalle scarpe”; insomma una brutta immagine del gruppo dirigenziale della nostra associazione che rappresenta la maggioranza.

Qualcuno ancora non vuole proprio capire che siamo in molti ad essere saturi della dietrologia di facciata o del compiacimento ipocrita: la miopia di chi crede di aver scoperto l’istigatore e così di aver risolto il problema non dà alcuna risposta né a Max né a Just né a Camille né ad altri.

Peccato, si perde un’occasione di confronto sana, autentica, originale. Ciò che conta non è agitare lo spettro dell’anonimato (sei avvocato se ci metti la faccia, se no?) perché chi ha commentato si è ben palesato, ciò che conta è  sapere che ci sono avvocati soci appassionati lì sul blog o altrove non importa, pronti a discutere, a partecipare, a controllare che la nostra associazione Camera Penale sia e rimanga un luogo aperto in cui le idee e le intelligenze circolano liberamente davvero e non solo a parole.”